martedì 28 settembre 2010

L'Università si ferma, l'inizio delle lezioni è rimandato


Non vedevo l'ora di iniziare, che già siamo fermi. Se la causa sia giusta o sbagliata non sta a me dirlo, ma le motivazioni sono eloquenti. L'Università degli Studi di Pavia si ferma, così come molte altre Università in italia, ancor prima di inziare, in dissenso con alcune nuove disposizioni in via di approvazione.
Si tratta, in particolare, di un testo presentato (ma si avevano dubbi?) dal Ministro dell'Istruzione, dell’università e della ricerca  Maria Stella Gelmini, di concerto con Tremonti, Fitto, Brunetta e Meloni. Già approvato dal Senato ed in esame in questi giorni in Commissione alla Camera, di fatto il DDL precarizza i ricercatori. Tra l'altro già adesso questi ultimi non se la passano bene, perchè guadagnano mediamente al primo anno di assunzione poco più di 1000 euro , che aumentano, anno per anno, fino ad arrivare ad oltre 2500 euro dopo venti anni di carriera. Con la precarizzazione dei ricercatori, vengono stipulati contratti triennali, rinnovabili una sola volta (art. 12 del ddl 1905) e ciò vuol dire che il tempo per raggiungere quella fatidica (?) soglia dei 2500 euro ci vorrà molto più tempo, anzi per essere precisi, MAI. Ci sarà, immagino, la possibilità di riassunzione dopo la scadenza del secondo triennale, ma si ripartirà da zero.
Per questo motivo il Senato Accademico dell'Università ha approvato il rinvio di una settimana dell'inizio delle lezioni, che la Facoltà di Economia ha recepito solo in parte, data la compattezza degli argomenti da trattare nel semestre.
Ad ogni modo, seguirò con molto interesse le giornate di mobilitazione, e sicuramente già da lunedì prossimo saprò dirvi molto di più riguardo questa legge. Spero di non essere l'unico. 
Non vedevo l'ora di iniziare, ma chi l'ha detto che saremo fermi?

1 commento:

  1. Ti giro quanto mi han detto:


    1) ci siamo rotti il cazzo di tenere lezioni che non sono sul nostro di contratto di lavoro (e per cui non siamo pagati).
    2) siamo gli unici dipendenti pubblici che non hanno avuto scatti stipendiari negli ultimi tre anni.
    3) con il DDL Gelmini si crea la figura del ricercatore a tempo determinato. Per indorare la pillola verranno fatti concorsi che agevolano il passaggio da ricercatore a tempo determinato a professore associato. Quelli a tempo indeterminato (cioè noi) ce la prendiamo nel culo.
    4) vogliamo più soldi per la ricerca - non è possibile cercare di pubblicare su conferenze e riviste prestigiose mentre ci mancano laboratori e fondi.

    Ulteriori informazioni: http://www.rete29aprile.it/

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