sabato 28 gennaio 2012

Esercizio di democrazia

Domani a Pieve Emanuele si vota per le primarie del centrosinistra. Non voglio soffermarmi sui due candidati, ma sull'importanza che le primarie hanno nella società. Avere la possibilità di scegliere direttamente il candidato sindaco, che poi presumibilmente guiderà il paese, credo sia qualcosa di importante e una massiccia presenza non può che dare un segnare forte ai partiti, fargli capire che è il cittadino che comanda, che ora chi sbaglia è fuori.
Fino a ieri i due (massimo tre) candidati a sindaco erano preconfezionati; non si è mai avuto un confronto vero, che andasse al di là di destra contro sinistra, ma che si spingesse oltre, che andasse a toccare i nervi scoperti e i quello che più interessa, oltre che ad un elettore di centrosinistra, ad un'intera comunità.
Le primarie poi hanno quella straordinaria spinta propulsiva per la quale poi anche chi perde dopo qualche mese si sente vincitore, dove magari se ne si dice di tutti i colori (vedi Obama e Clinton) ma poi il giorno dopo si è tutti uniti, perchè tutto sommato sono i valori che ci uniscono, e se il popolo ha scelto te vuol dire che le tue priorità erano più sentite delle mie.
Ecco, secondo me il voto alle primarie è il primo esercizio di democrazia: possono votare tutti i residenti nel comune (italiani e non) dai 16 anni in su, basta solo un documento d'identificazione. Iniziando a cambiare i nostri comuni, chiedendo le primarie su tutto il territorio, cambieremo il nostro paese. La casta non può nulla quando le persone decidono che per loro è finita, e non può nulla davvero, perchè a decidere siamo NOI.
Chiunque andrete a votare, l'importante è partecipare, facendo così sentire che ci stiamo riappropriando delle nostre scelte.

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