domenica 3 ottobre 2010

Il paradosso del Vaticano


Per molti è la notizia del giorno. Da Prima Pagina. Tre dei tre principali (?) quotidiani ne parlano, due addirittura lo mettono come titolo d'apertura. Berlusconi criticato dai vescovi per le due barzellette uscite venerdì, una con bestemmia (?) finale, e l'altra offensiva verso gli ebrei.
Tralasciando se sia giusto o sbagliato che il Vaticano prenda delle posizioni su delle battute, la domanda che mi sorge è se sia davvero da Prima Pagina ciò che interessa al Vaticano. A me, sinceramente, non frega niente. E non per un anticlericalismo spinto all'eccesso, ma perchè non me ne frega proprio niente. Il Vaticano è una istituzione (?) esterna alla politica (??), che dovrebbe portare gli uomini verso la vita spirituale, e dunque occuparsi relativamente (poco) del c.d. potere temporale (e tralascio tutta la demagogia facile che si potrebbe fare riguardo a ciò). In realtà, però, pare che il Vaticano influenzi non poche persone nella scelta del voto, e la DC nè è stata una importante dimostrazione.
Ma scusa, c'era altro di cui parlare?
Per esempio di ciò che la gente comune fa. In NoBerlusconiDay2 non è stato un grandissimo successo come l'anno passato, ma avrebbe meritato maggiore importanza mediatica (chi ha saputo della sua esistenza grazie ai media tradizionali?) ed è secondo me più importante di quello che pensa l'Osservatore Romano (quotidiano da miliardi di copie vendute in Italia).
Senza perdermi però, torno sul titolo. Il paradosso del Vaticano. Perchè?
Perchè viene data forse più importanza al Vaticano di quanta i Cattolici stessi gliene diano. Mi spiego meglio. Questa è la Prima Pagina dell'Avvenire di oggi:
Notate niente di strano? Esatto, nessun riferimento alla critica Vaticana verso Berlusconi. Solo un articolo di fondo che parla della crisi politica del tempo, ma non nomina mai direttamente, nè indirettamente (?), le barzellette scandalo.
Che sia Avvenire il giornale più anticlericale? 

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