martedì 5 ottobre 2010

Il nuovo ministro dello Sviluppo Economico

Quando ho sentito l'ufficialità mi è scappato un sorriso, ma ripensando a tutta la sua trafila ho iniziato ad avere paura.
Romani è il nuovo (?!) ministro dello Sviluppo Economico. Dopo un interim di 5 (cinque!) mesi, Berlusconi lascia la carica. Per 5 mesi ha promesso che fra una settimana avremo il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico. Il bambino è finalmente partorito, la scelta è stata ardua, ma alla fine dopo lunghe ricerche l'incarico è andato all'ex viceministro dello Sviluppo Economico. Che cosa strana eh? 5 mesi per nominare uno che è lì da prima che Berlusconi prendesse in mano (?) il timone del dicastero. E qua mi è scappato il sorriso.
Sorriso che ha lasciato spazio alla paura (ma poi al rasserenamento), quando ho fatto mente locale su ciò per cui è diventato famoso (?) Paolo Romani. Un articolo di Repubblica riporta tutto il suo passato da viceministro, consiglio vivamente di leggerlo. Riporto solo l'ultima parte, presa dallo stesso articolo:
Il moralista. Chi non ricorda la sollevazione del popolo web quando, all'inizio dell'anno, filtrarono i contenuti delle disposizioni del decreto Romani su cinema, web e televisioni? Molte di queste furono poi epurate all'atto dell'approvazione - il cosidetto bavaglio al web, per esempio - e fecero sorridere alcune di quelle contenute nel capitolo "tutela ai minori" come l'sms che avvisava i genitori che il figlio stava navigando un sito hard. Sì, perché l'estensore, padre di tre figli, proprio con il porno ha fatto qualche soldino. Come quando era l'editore di Lombardia 7 - dal 1990 al 1995 - e portava avanti una tv privata con una forte presenza di programmi a luci rosse e linee 144, le cosidette hot-line che regalavano bollette astronomiche agli utenti più ingenui. Il programma di maggior successo era "Vizi privati e pubbliche visioni" con protagonista l'esuberante Maurizia Paradiso. Che sembra abbia rotto il suo rapporto professionale con l'editore dopo una litigata rimasta nella leggenda. 
Romani era l'uomo del bavaglio alla rete, colui che voleva filtrare e controllare i contenuti online. Quello dei 3000€ per aprire una web-tv o un video-blog, quello dell'obbligo di rettifica. C'è di buono, che di tutte le stronzate che ha provato a fare, gliene sono riuscite poche. Speriamo continui così e basta, perchè sperare che rilanci lo Sviluppo economico (siamo fanalino di coda in Europa) mi par troppo. Tanto, per qualunque cosa, la colpa è dei cinesi, o dei clandestini. 

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