domenica 10 ottobre 2010

Il 10-10-10 è la giornata mondiale contro la pena di morte, proprio ora che in tanti la inneggiano

Torna prepotentemente caldo in Italia il dibattito sulla pena di morte. Dopo i fatti di questa settimana che tutti abbiamo ascoltato, c'è chi, lanciando un grido di rabbia dai Social Network e non solo, ha chiesto la reimmissione della pena capitale nel nostro ordinamento.
Queste persone, con uno shock condivisibile per lo sdegno provato, dimenticano però che è la nostra Costituzione a vietare espressamente la pena di morte, e che questa è una grandissima vittoria sul regime precedente. Infatti l'esecuzione capitale era già stata abolita durante il regno, nel 1889, salvo poi essere reintrodotta durante l'epoca fascista. Strana la modalità di abolizione della pena capitale: per tutti i reati, salvo quelli compiuti dai fascisti, come a dire, l'avete voluta? Ora ve la tenete. Poi, come detto, la nostra Costituzione l'ha definitivamente abolita.
Dopo questo breve cenno sulla pena di morte in Italia, è bene capire perchè  (a mio modo di vedere) la pena di morte è inutile in un paese democratico, quale il nostro (?). Già in "Dei delitti e delle pene", Beccaria aveva aspramente criticato la pena di morte. Il carcere dovrebbe servire all'individuo per riflettere sui propri errori ed, in alcuni casi, dovrebbe permettere la riabilitazione all'interno della società, o quanto meno far sì che essi siano utili per quest'ultima. Inoltre l'occhio per occhio, dente per dente è un concetto barbarico, e in un paese che non tollera la violenza è inapplicabile. Pensare di uccidere tutte le persone che hanno ucciso (alla fine di questo si parla) provocherebbe una reazione a catena di violenza pericolosissima, che porterebbe solo (ma non solo) ad un aumento dell'odio verso la giustizia. Pensiamo ai casi in cui non vi è una confessione spontanea: l'imputato si dichiara sempre e comunque innocente, nonostante le sentenze lo condannino. Viene condannato alla pena di morte e giustiziato. Come reagirebbe la famiglia? E se uscissero prove in futuro della sua innocenza? Se fosse stato condannato all'ergastolo, potrebbe uscire, ma con la pena di morte sarebbe complicato riesumarlo.
Si potrebbe pensare di applicare la pena di morte solo nei casi di certezza, ovvero nei casi di confessione. Si, ma nel passato la pena di morte viaggiava pari pari con la tortura...
Tornando al titolo, oggi, 10-10-10 è la giornata mondiale contro la pena di morte organizzata da Amnesty International, che quest'anno ha puntato il dito contro l'esecuzione capitale negli USA. Alcuni dati sono importanti, per comprendere come la pena di morte sia uno strumento diabolico e pericoloso, e li pubblica la stessa Amnesty:
Dal 1976, oltre 130 prigionieri del braccio della morte sono stati rilasciati grazie a nuove prove che dimostravano la loro innocenza, nove solo nel 2009.
E chissà quanti altri, magari nessuno, magari qualcuno in più, sono stati uccisi nonostante la loro innocenza. Ad oggi, sempre dati di Amnesty International, ci sono oltre 3200 persone nel braccio della morte, in attesa di essere giustiziate. Errare è umano, perseverare è diabolico. Vi lascio il link con i 10 motivi di Amnesty per dire no alla pena di morte. Vi lascio anche il link con l'appello per salvare due afroamericani dal braccio della morte. Io lo firmo, se credete che valga la pena, fatelo anche voi.

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